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IL PENSIERO SUL VANGELO FESTIVO

17 Giugno 2018

XI Domenica del Tempo Ordinario 

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C'è un seme portatore di vita, di speranza, di sogni. Il Regno viene dentro le insensatezze, i fallimenti, nella terra della nostra umanità.
Ma è capace di fecondità. Attraversa inverni e avversità e il non sapere del contadino.
Io questa domenica non posso non pensare all'enormità della Parola donata e al tentativo di anestetizzarla, di annacquarla, di renderla innocua e 'normale'.
Se non brucia come il sale non è vangelo. Se non ferisce e non mi spoglia del mio perbenismo, se non smaschera la mia autosufficienza io credo in me stesso e non in Dio.
Aldilà dei pronunciamenti politici il Vangelo e l'insegnamento della Chiesa dicono parole chiare su tante realtà. In questi giorni sperimento la debolezza e pure la forza della Parola dinanzi all'indifferenza con cui stiamo trattando gli immigrati. Su Acquarius se ci fossero state tartarughe (mi perdonino le tartarughe per l'esempio) milioni di organizzazioni si sarebbero levate per chiederne il rispetto. Ora oltre 600 Persone, rispettabili come ogni persona aldilà di ogni colore della pelle e nazionalità e religione, erano lí a sperare che qualche porto si aprisse.
Questi giorni hanno rappresentato la parabola della nostra indifferenza. Fin dove possiamo arrivare. La realtà è che siamo indifferenti un pó verso tutti, che abbiamo bisogno di rappresentarci dei nemici, che nel 2018 vorremmo vivere sentendoci come figli unici nell'universo.
Da cittadino e credente sento che non possiamo dirci cristiani e continuare a perpetrare gesti e parole di odio e di indifferenza.
Usare i poveri per farsi strada è diabolico.

Il Vangelo ci converta. Anche d'estate.

'Buona domenica' a tutti !!