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14 Febbraio 2021
VI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
(Anno B)
Doveva restare solo, separato, emarginato. Escluso da ogni sistema famigliare e sociale.
E non poteva nemmeno entrare nel tempio o nella sinagoga! Era la condizione dei
lebbrosi.
Eppure il Maestro alla vista di uno di loro,
svela anzitutto il desiderio di vita e di bene nei suoi riguardi e lo fa toccandolo e 'arrabbiato'
nei confronti di ogni sistema che esclude, che non integra, che tiene ai margini. È la ribellione di
Dio verso ogni potere che non sia un poter-servire la vita specie dei più fragili.
Lo farà anche un suo discepolo un giorno e tanti altri nel Suo nome. Il
Poverello d'Assisi, all'inizio della sua conversione scopre il vero crocifisso non tanto e non solo
nella chiesetta di San Damiano ma nel lebbroso. Nella vita seconda di Celano (n. 592) si racconta
che 'Fra tutti gli orrori della miseria umana, Francesco sentiva ripugnanza istintiva per i
lebbrosi. Un giorno mentre era a cavallo nei pressi di Assisi ne incontró uno. Ne ebbe grande
fastidio e ribrezzo ma per non venir meno alla fedeltà promessa, come trasgredendo un ordine
ricevuto, balzó da cavallo e corse a baciarlo. E il lebbroso ne ebbe contemporaneamente denaro e un
bacio. Pieno di gioia e di ammirazione, poco tempo dopo volle ripetere quel gesto: andó al
lebbrosario e, dopo aver dato a ciascun malato del denaro, ne bació la mano e la bocca'.
(Molti sostengono che questo incontro Francesco lo fece nei pressi di
San Damiano. Ed è stata una doppia gioia per me sapere che Damiano era il fratello di San Cosma, uno
dei due Santi Medici).
Oggi siamo sollecitati a eliminare lo
stigma sociale, a non etichettare, a non marginalizzare nessuno. Non è facile. Ma non è
impossibile.
Ma bisogna scendere dai prima dai propri
cavalli...
Francesco docet.
Buona domenica a tutti !!!!
Don
Vito