NEWS
24 Settembre 2017
La parabola aiuta tutti
coloro che sono nella vigna a ricordare alcune cose:
- la vigna è proprietà del padrone. E di nessun altro.
- al padrone la vigna sta a cuore piú di me.
- c'è posto per tutti nella vigna. È il padrone che decide di inviare a lavorare nella vigna. Quando vuole lui.
- i 'primi' dimenticano che è un onore lavorare e aver lavorato 'fin dal mattino' nella vigna.
- i 'primi' dimenticano che il padrone è 'giusto' e da 'ció che è giusto' ma stiamo parlando di giustizie diverse per cui a ragione potremmo dire che Dio è ingiusto. Le sue vie non corrispondono alle nostre. (Memo maaaaaaale!!)
- agli 'ultimi' viene dato giustamente/ingiustamente lo stesso salario dei primi e i primi non accettano lo stesso trattamento (nemmeno pretendono di piú, ma a loro da fastidio essere messi alla pari...).
Personificano al meglio questi aspetti i due figli della parabola del
Padre misericordioso (Lc 15).
Il vero peccato è non saper
gioire del ritorno a casa dell'ultimo, di chi l'ha fatta grossa, di chi 'non merita', di chi la vita
se l'é goduta 'mentre noi siamo stati qui per anni a dare tutte le nostre energie...'.
Il Vangelo è la bella notizia di un ladrone che ai supplementari fa le
scarpe pure alla Madonna, rubando il Cielo e divendone il primo cittadino.
Il buon Dio ci ricordi
l'essenziale per non stare sulla porta delle chiese a fare i conti, a valutare gli operai. A questo
ci pensi il padrone. La vigna deve portare frutti perció va coltivata al meglio e con tutte le forze
possibili. Tanti aspettano i frutti della vigna.
Damose da fà!
Buona domenica a tutti. Don Vito.
