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7 Giugno 2020
DOMENICA DELLA TRINITÀ
(Anno A)
Kant sosteneva che dalla
dottrina della Trinità non potesse discendere nulla di utile per la vita
pratica-quotidiana.
Non dovrebbero essere d'accordo i cristiani che come e con d. Tonino
Bello sostengono esattamente il contrario: 'La Trinità non è una specie di teorema celeste buono per
le esercitazioni accademiche dei teologi. Ma è la sorgente da cui devono scaturire l’etica del
contadino e il codice deontologico del medico, i doveri dei singoli e gli obblighi delle
istituzioni, le leggi del mercato e le linee ispiratrici dell’economia, le ragioni che fondano
l’impegno per la pace e gli ordinamenti di fondo del diritto internazionale'.
Questo
Mistero che oggi celebriamo chiama a stupore e responsabilità.
Ai teologi lasciamo l'arduo
compito di aiutarci a comprendere il tutto. Se mai ci riusciranno.
A me basta credere che
questo Dio è 'formato-famiglia', è incontro, relazione, uscita da sè solo e soltanto per l'Altro. E
che questa intesa interna anziché rinchiuderLi, ghettizzarLi, accasarLi, Li fa estroversi, donanti.
Senza risparmio.
Dio non è single.
Come un marchio di fabbrica su ciascun essere
umano c'è un 'made in Trinità'.
Fabbricati anche noi a immagine di questo Dio-comunità
anche noi siamo fatti per l'altro. E tutte le fatiche e le smentite quotidiane più che annullare
questo marchio ce lo riconsegnano in maniera sempre nuova finché non arriviamo a fare dell'umanità
un abbraccio che sappia includere i tanti Floyd a cui togliamo il respiro e restituisca a
Lampedusa il volto più vero che è quello di porta d'Europa, senza mai più permetterci di incendiare
quelle carrette di quei poveri Cristi che come il Cristo abbandonato sulla Croce non hanno ricevuto
nessuna pietà, nemmeno ora.
E ci faccia cittadini capaci di ri-conoscenza verso tutto e
tutti. Perché tutto e tutti sono doni del Tutto.
L'inneggiare liturgicamente
alla Trinità comporta, come diretta conseguenza, il rispetto sacrosanto di ogni persona. Fosse anche
di Caino. Non per i suoi gesti ma per quella dignità unica e irripetibile di cui ciascuno
partecipa.
Ha ragione il mistico Tonino Bello. O forse Kant?
Alla nostra vita
l'arduo compito di dare una risposta. Con urgenza.
Senza scuse. Ora.
Buona festa!!
Don
Vito
