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Misterioso incontro con la donna
pagana e straniera. Sembra avere tutte le connotazioni giuste per essere tenuta a distanza da un
ebreo, da chi fa parte del popolo eletto, depositario delle promesse di Dio. Dagli ebrei i pagani
sono visti come 'cani'. Anche il Maestro di Nazareth proviene da questa cultura e i suoi primi
destinatari sono 'le pecore perdute della casa d'Israele'. Questi e non altri!
Eppure questa donna ha una qualità
che riesce a 'convertire' pure Gesù. È madre. E ha una figlia molto tormentata dal male. Ed è
una madre che spera.
Dialogo
strano e imbarazzante della donna con Gesù che a tratti non le risponde, tace...
La donna riconosce che Israele è il
popolo dei figli ma incalza e non teme di chiedere che almeno le briciole non siano negate a chi sta
sotto la tavola... Almeno le briciole!
Parole che trasformano e maturano il cuore del Maestro. Fede di madre
e di madre sofferente che sarà riconosciuta come 'grande'. Pagana, straniera, estranea, eppure
sembra conoscere meglio di qualunque altro Dio e il suo cuore. La sua fede è capace di guarire e
sanare la vita di sua figlia.
Fede è stare
anche dentro quel silenzio di Dio, fatto di domande e dubbi, persino di rabbia.
La donna anticipa ciò che il Figlio
stesso vivrà un giorno sulla Croce, quando anche il Padre sembrerà tacere e non rispondere.. . Si
sentirà anche lui straniero e lontano come sperimentano gli uomini e le donne di tutti i tempi,
quando le lacrime sembrano non far vedere più nè la vita nè Chi l'ha creata...
Qui c'è posto per ciascuno. Nessuno
è rifiutato. Qui si è accolti. Anche dentro silenzi lunghi... E che importa? Ciò che conta è
scoprirsi avvicinati da Colui che di amore e di dolore se ne intende. Che come Padre e Madre veglia
sul cammino dei figli... Per sempre!
Buona Domenica a tutti!!!
Don Vito
