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NEWS
La liturgia non offre mai
mangimi per galline. Gesú non ne ha mai dato (con tutto il rispetto delle galline...). I sadducei
ridicolizzano sull'evento della Risurrezione come se 'il dopo' fosse semplicemente una continuazione
dell'attimo e delle scelte presenti.
Il Vangelo ci indica non
solo le tappe penultime della vita ma anche le ultime. Il punto finale della storia personale non é
la pensione, o il proprio loculo o il nulla della morte ma l'abbraccio intenso e perdurante che non
ha mai piú fine. Dio é Dio dei vivi, non dei morti. Lui si mostra da sempre legato ad Abramo,
Isacco, Giacobbe, a Gesù Cristo, a me, a te, a ciascuno. Come quando si dice 'Francesca di Aldo',
per dirne l'appartenenza. Anche se le nostre appartenenze sono spesso fragili e precarie. Dio si é
avvicinato alla nostra vita. E questa vita già da ora é eterna perché eterno é l'amore che ci
precede, ci accompagna e ci segue. Non conoscerà fine. Se vivessimo con questa consapevolezza
saremmo davvero piû liberi e questa libertá si caratterizzerebbe esclusivamente come amore. Altro
che fuga o comparsa.
Buona domenica a
tutti. Don Vito