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  • Santuario, Parrocchia

IL PENSIERO SUL VANGELO FESTIVO

1 Luglio 2018

XIII Domenica del Tempo Ordinario 

(Vai alla liturgia)

Due racconti. Uno intrecciato nell'altro. Perché troppe sono le sfide e i volti incontrati. Un padre con la figlioletta dodicenne moribonda e una donna che da dodici anni perde sangue. 

Giàiro mette da  parte i suoi titoli, le sue conoscenze, il suo orgoglio. É il capo della sinagoga di Cafarnao!  Si getta ai piedi del Maestro confidando il dolore di padre che lo squarcia dentro. Il Maestro, più padre di quel padre, si reca con lui a casa. Nel frattempo giunge la notizia che la ragazza non ce l'ha fatta. Il Maestro suggerisce, in mezzo a tanta superficialità della folla, di continuare ad aver fiducia. Giunge in quella casa, manda tutti fuori, prende per mano la bambina e le dice parole che solo un Dio può pronunciare e la restituisce ai suoi affetti (e ordina pure di darle da mangiare). La fede del papà rimette in piedi la figlia. Fortunati noi se avremo accanto qualcuno dalla fede così grande che permette di rialzarci dalle nostre piccole o grandi morti!

Poi la donna emorroissa. I medici hanno peggiorato la sua situazione. Lei é doppiamente ferita. Non può venire in contatto con nessuno. É un'abusiva. Ma questo Gesù di Nazareth é proprio il Dio degli abusivi. Specie per loro é venuto sulla terra. La donna ha una fede meravigliosa. Vuole toccare Gesù. Almeno il suo mantello! e appena lo fa si sente guarita. Il Nazareno sente la forza uscita da lui e cerca chi l'ha toccato. Che strano! In mezzo alla folla cerca un volto preciso. La massa non lo gasa più di tanto. Desiderio di Gesù é entrare in contatto con quella storia. Lui guarda. Attende. Ed ecco questo essere indifeso, si fa avanti, si getta ai piedi, si fa riconoscere. E Lui: La tua fede ti ha salvata. Và in pace! Sì, non solo guarita ma pure salvata. Il miracolo guarisce ma l'incontro salva. Sempre.

Dio degli abusivi abbi ancora fiducia in questa umanità, continua a non passare oltre le piccole e grandi tragedie di questo mondo, chr siano vicine o lontane, che riguardino direttamente noi o altri, comunque e sempre uomini e donne e bambini. Cercaci anche in mezzo alle folle, prendici per mano, rialzaci. Chiamaci a speranze nuove. Non farci appartenere alle nostre morti ma alla tua vita.
Rialzaci e dacci la grazia di poter essere per molti tuo tramite, capaci di prendere per mano e rialzare quanti non ce la fanno più.

Buona domenica a tutti !!!

Don Vito