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27 Ottobre 2019
Due uomini salgono al tempio.
E vi stanno in
maniera differente.
Il primo gioca a fare il primo. Perfetto
così tanto da non esserci più posto per l'Altro.
È stregato
dal suo io. Diventa l'idolo si se stesso e la religione, il tempio e le formule gli servomo a legare
tutto a sè, al suo io obeso.
Il neo principale poi arriva
soprattutto quando comincia a disprezzare gli altri... Se si fosse fermato prima avrebbe al massimo
scatenato tenerezza in Dio ma quella punta di critica e di primo della classe non lasciano il Cielo
contento. È proprio come il figlio grande della parabola del padre misericordioso
...
L'altro è peggio del primo ma si dispone ad aprire un
varco nella sua terra. Comprende che il suo vuoto può diventare motivo di riscatto se abitato
dall'Altro. Al centro di questo pubblicano sta ciò che il Cielo può fare per lui. Il fariseo con i
suoi straordinari voleva meravigliare Dio quasi da costringerlo ad assomigliargli. Eppure il
pubblicano torna a caso giustificato. L'atto di affidamento gli vale più di tutti gli atti farisaici
di tutti i farisei messi insieme.
Questo pubblicano mi interessa.
Buona domenica a tutti !!
Don
Vito